Quantcast
Channel: News Gruppo Immobiliare.it » casa all’estero
Viewing all articles
Browse latest Browse all 4

Il mattone inglese cresce in modo sostenibile

$
0
0

Giusto qualche mese fa avevamo parlato di come Londra rimanesse un chiodo fisso nella mente di tutti quegli italiani (fortunati) che possono permettersi di pensare a un investimento nell’immobiliare all’estero. Ma come è messo effettivamente il mattone inglese? A pronunciarsi sul tema, se vogliamo controcorrente rispetto alle altre voci, è stata la divisione immobiliare del gruppo BNP Paribas che opera nel Regno Unito.

La ripresa c’è, ma la bolla no

Nel rapporto, come premessa, appare subito chiaro l’intento del report di dichiarare infondato il rischio bolla immobiliare che, come anche noi vi avevamo raccontato, ha infiammato i dibattiti sull’economia inglese fino a oggi. È vero che i prezzi stanno continuando a salire, ma Oltremanica si registra, secondo l’analisi, un calo dei ritmi. Basti pensare che la stessa Londra è tornata oggi ai livelli pre-crisi, per cui parlare di boom e di bolla è tutt’altro che corretto. Nell’ultimo semestre, infatti, il clima di effervescenza si è andato via via affievolendo, se confrontato agli ultimi tre trimestri che lo hanno preceduto.

Questo anche grazie alle politiche territoriali che hanno tentato in ogni modo di trovare il giusto equilibrio tra freno agli investimenti provenienti dall’estero, responsabili in primis dell’aumento del valore degli immobili, e il non scoraggiarli in quanto motori dell’economia, non solo immobiliare.

La distribuzione della crescita nel Regno Unito

Se si analizzano i numeri relativi alle singole regioni che compongono il Regno Unito, Londra (nemmeno a dirlo!) e il South West risultano le zone con la maggiore crescita, in testa a tutte le classifiche. Ma le decisioni governative per stimolare il mercato dei mutui, e quindi anche quello immobiliare (basti pensare a misure come l’Help to Buy o il Fund for Lending), sono riuscite a portare questo clima di crescita un po’ in tutte le zone del Paese, benché con livelli disomogenei. La crescita ha così interessato tutte le aree del settore del Real Estate: dalle nuove costruzioni, ai prezzi reali, alla domanda stessa, incoraggiata da una maggiore accessibilità al credito che, fino a qualche anno fa, era il principale fattore che congelava il mercato e l’economia.

BNP Paribas, con la sua divisione interamente dedicata al settore immobiliare, non si sottrae dal fare previsioni, sempre con la convinzione che la crescita né si arresterà né genererà una bolla, bensì porterà a una situazione di benessere sostenibile.

Le previsioni per il futuro

Parlando in termini di valori reali, nel Regno Unito, per i prossimi cinque anni, secondo gli esperti del gruppo, la crescita avrà un ritmo medio del 3,7% all’anno; la percentuale si abbassa se le stime si concentrano sulla sola Londra, segno che la Capitale britannica vivrà a un ritmo più lento della media nazionale arrivando al 3,5%. Nel totale della previsione per il prossimo lustro, se la Gran Bretagna crescerà (sempre in termini di valore reale) del 20%, Londra si fermerà al 18%.

Con gli aiuti statali già citati, anche l’economia è in crescita, tanto da riportare i livelli di fiducia degli inglesi alla soglia che si registrava nel periodo pre-crisi, quindi nel 2007, conseguenza anche di una più facile erogazione dei mutui e del credito in generale. La spinta della ripresa si rispecchia, ovviamente, anche sulle nuove costruzioni, vero stimolo della domanda: nel primo semestre del 2014 si sono iniziati ben 75.000 cantieri nel Regno Unito, il livello più alto mai toccato dal 2007, ma comunque decisamente inferiore a quello che si vedeva prima che cominciasse la crisi.

Se è vero che la crescita, stando al report, è certa e la ripresa è sicura, nonché sostenibile, le stime si mantengono in ogni caso prudenti. Gli esperti di Real Estate che hanno stilato l’analisi, infatti, concludono con una precisazione molto importante: “continueremo a crescere gradualmente nei prossimi cinque anni, ma nessuno si aspetti che nel 2019 i livelli della nostra economia potranno dirsi migliori di quelli precedenti alla crisi cominciata nel 2007, sempre parlando in termini reali e non assoluti”.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 4

Trending Articles